“La sconfitta invita alla riflessione, alla riformulazione e al cambiamento di strategie. La sconfitta fa male, sanguina e fa male. La sconfitta chiama il tuo nome nella notte. La sconfitta ti segue a casa e ti schernisce a colazione, ti accompagna a scuola la mattina. Devi venire a patti, mediare un po’ per rendere meno dolorosi i colpi con cui la sconfitta ti butta giù in un momento qualsiasi della giornata. […] La parola “perdente” ti segue, ti insegue, ti fiuta ovunque tu ti nasconda, e allora devi affrontare la cosa con onestà e non voltare le spalle alla verità.”
[Pat Conroy, La mia stagione no (My Losing Season) (2002) – Bompiani, 2003]
Partita no per i Belk U13 questa mattina al Boccioni. Certo, non tragicamente no come dalla retorica un po’ paranoid-meló di Pat Conroy; fastidiosamente no, a causa della consapevolezza di non aver dato tutto, questo sì. Non credo che l’ombra della débâcle incomberà sui nostri Belk, né che la Sconfitta li chiamerà per nome nel sonno. Tutt’al più a qualcuno risuoneranno nelle orecchie gli ammonimenti del Bo.
Bene il primo quarto. Male il secondo. Bene la difesa, anche se, naturalmente, non basta. Gli errori in uscita pesano doppio e danno conto del divario che si crea nei secondi dieci minuti,
e che si amplia dopo la pausa negli spogliatoi. Parità, nell’ultimo periodo.
Bravi i Remaioli. Alla fine, Bravi tutti!
Di questa partita ci ricorderemo due episodi, entrambi con Rich (2pt) protagonista. Primo episodio: Rich attraversa il campo per raggiungere l’avversario sul quale poco prima ha commesso fallo; si accerta delle condizioni, ne cerca lo sguardo, e chiede scusa. Premio fair-play.
Secondo episodio: Rich si avventa sulà palla nel mezzo dell’area avversaria, la fa sua, la difende ruotando di centottanta gradi, rincula un poco, e con doppio tweener no-look, che passa tra le gambe proprie e dell’avversario, la serve nelle le mani di Capitan Uri (5pt) che dall’angolo tira. Premio giocoleria.
Ci ricorderemo anche di Seba, per i 6 punti realizzati e per lo scompiglio che crea tra le fila avversarie, non meno di Zac (5pt) a tratti ispirato. Bravo Giogi (2pt) dalla lunetta, e bravo Artù (2pt) a segno con un bel tiro che strappa un urlo persino agli ufficiali del tavolo, solitamente impassibili, imparziali e imperturbabili.
Nicocarbone (4pt) e Teo Zanconti (2pt) soffrono il confronto diretto con i lunghi, davvero lunghi!, della Canottieri; Marco e Samuele, Tito e Simo bene in difesa, un po’ meno al tiro.
Come suggerisce Pat Conroy non voltiamo le spalle alla verità; e la verità è che la Canottieri Milano, oggi, merita la vittoria.